Le origini di Carapelle risalgono probabilmente ad epoca romana, come accenna l’Antinori nei suoi manoscritti. Egli riferisce che non lontano dall’abitato di Carapelle, in località San Martino, vi era un tempio di Venere e, dal nome di una sacerdotessa…
Le origini di Carapelle risalgono probabilmente ad epoca romana, come accenna l’Antinori nei suoi manoscritti. Egli riferisce che non lontano dall’abitato di Carapelle, in località San Martino, vi era un tempio di Venere e, dal nome di una sacerdotessa della famiglia Calvisia, deriva l’aggettivo “Calvisio” che si aggiunge a Carapelle e Castelvecchio. Anche l’epigrafe pubblicata dal CIL “FURFO VICOS … QUAM COMPLURES REPORTOS AD ORIENTEM, AD CARAPELLAS …”, conferma la sua antica origine romana.
Marzo 779: Il cronico Volturnense documenta una vertenza tra gli “Homines di Carapellas” ed il convento di San Vincenzo al Volturno
998: l’abate Giovanni cede, tra le altre, le terre di Carapelle
1185: è feudo di 4 soldati a cavallo, vale a dire di 96 famiglie
1273: un diploma di Carlo I d’Angiò menziona il “DEMANIUM CARAPELLE” precursore della Baronia che comprenderà anche i centri di Castelvecchio Calvisio, Calascio, Rocca Calascio, Santo Stefano e, per un breve periodo, anche Castel del Monte
1318: la Baronia aiuta anche militarmente la Città dell’Aquila contro i Francesi
1384: Carlo III di Durazzo la concede in feudo a Pietro Conte di Celano
1421: è assalita da Braccio di Montone
1463: il Re Ferdinando il “Bastardo” donò la baronia ad Antonio Piccolomini
1569: dai Piccolomini passò ad Ottavio Cattaneo
1579: viene ceduta di nuovo con Capestrano a Francesco dei Medici, Granduca di Toscana
1743: insieme al principato di Capestrano, passò a Carlo III di Borbone, Re di Napoli, di cui ne seguì la sorte fino all’unità d’Italia
1860: con l’unità d’Italia si staccarono dalla Baronia Calascio, Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio
1906: con Regio Decreto, Castelvecchio ottiene la municipalità e, quindi, l’autonomia da Carapelle
1911: con l’ausilio del lavoro dei cittadini viene inaugurato il 1° acquedotto proveniente dalle falde del Monte Prena, fornendo questo bene anche ai Paesi di Santo Stefano di Sessanio e Castelvecchio Calvisio.
Nel XX secolo Carapelle ha subito gli sconvolgimenti che si sono succeduti, dal disastro delle guerre nel primo cinquantennio, cin la perdita di soldati caduti valorosamente, e poi con l’emigrazione, altra piaga per lo spopolamento del paese. Tutto ciò non toglie la volontà dei propri abitanti a lottare affinché il Paese rimanga vivo e a dare lustro al suo nome.
Carapelle, con i suoi secoli di storia ha dato i natali a molti personaggi illustri i quali si sono lasciati ammirare in Italia e all’estero. I più noti sono:
ANGELO PICCIOLI (fine ‘700, inizi ‘800): noto ambasciatore del Regno delle Due Sicilie
DOMENICANTONIO PASTA (‘800): patriota del Risorgimento italiano
BENEDETTO DE BARTHOLOMAEIS (‘800): scrittore, poeta e fervido patriota del Risorgimento Italiano
VINCENZO DE BARTHOLOMAEIS (Gennaio 1867 – Giugno 1957): figlio di Benedetto, seguì le orme del padre come filologo, scrittore e poeta, titolare della cattedra di filosofia dell’Università di Bologna dopo l’abbandono del Carducci, è stato uno dei padri fondatori della Deputazione di Storia Patria.
Tra i contemporanei due i Personaggi che si sono affermati nel campo delle arti e della cultura:
VITTORIO DI MUZIO: classe 1924 emigrato ad Aosta nel 1936 e successivamente a Milano nel 1951 dove frequenta e si diploma in scultura all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Dal 1961, per venti anni insegna al liceo artistico di Bergamo. Allievo di Marino Marini, inizia la carriera di scultore del suo tempo in Italia ed all’estero. A Carapelle è possibile ammirare: – il monumento ai caduti (1981) di concezione nuova e espressiva, privo di retorica; – l’installazione in pietra a ricordo di Benedetto e Vincenzo De Bartholomaies. Il critico d’arte Enrico Crispolti, in occasione della mostra antologica al Castello Spagnolo dell’Aquila nel 1911, lo definì “un Arcaico Moderno”. Vive a Carapelle da maggio ad ottobre dove svolge la sua attività di pittore e scultore e di impegno civile.
ERMANNO FLORIO: nato a Carapelle Calvisio nel 1954, ha studiato violino all’Università di Toronto ed ha partecipato a corsi di direzione d’orchestra presso la scuola Toho-Gakuen in Giappone ed all’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Il Direttore Ermanno Florio ha colpito sia il pubblico che la critica in Europa, Stati Uniti, Canada e Asia sin da quando ha iniziato la carriera nel 1977 a Toronto. Si è distinto nal genere sinfonico, operistico e nel balletto. Ha diretto la Toronto Symphony e la Calgary Philarmonic. E’ stato acclamato in Inghilterra, Francia e Italia e ha lavorato ad Oslo, Amsterdam, Parigi e Berlino. Nel 1990 debutta alla scala di Milano, al Royal Ballet/ Sadlers Welles e con opera Lyra al National Arts Centre di Ottawa. E’ stato responsabile del National Ballet del Canada dal 1985 al 1990. Dal 1983 al 1994 è stato Direttore del Niagara Symphony. Nel 1988 è stato nominato Direttore Musicale dell’American Ballett Theatre di New York.
Il Paese conserva ancora oggi le tracce della sua storia secolare, più manifeste nei tratti delle mura medioevali e nella Chiesa di San Francesco d’Assisi che merita una particolare attenzione per i notevoli affreschi del ‘400, ‘500, ‘600. Altri monumenti d’interesse storico sono la Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine e di San Vittorino, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa e la fonte medioevale di San Vittorino, la torre d’avvistamento ed il Santuario di San Pancrazio Santo Patrono del Paese.
Le principali risorse agricole del luogo sono: la raccolta del tartufo, la produzione d’olio d’oliva uno dei migliori d’Abruzzo, ed i cereali.
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Pagina aggiornata il 05/02/2024